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04 04 2013 | Rimini | Urbanistica, la motivazione 'commerciale' del comune all’aborto dei piani

Giovedì, 04 Aprile 2013

tortora-scuro

Rimini | Urbanistica, la motivazione commerciale del comune all’aborto dei piani


Secondo l’assessore comunale al commercio Jamil Sadegholvaad ha torto chi dice che il via ai piani particolareggiati del vecchio piano regolatore generale potrà contribuire al benessere dei riminesi creando nuovi posti di lavoro nel settore commerciale. Forse potrebbe essere anche per questo che il comune ha tentato invano il blocco della nomina del commissario ad acta per il piano ex Corial con la commissione di martedì (quella che ha rinviato il voto sulla variantona del sindaco al prg che si sarebbe voluta approvare tra poche ore in consiglio).


L’assessore non nega che “l’arrivo nello scorso decennio a Rimini della grande distribuzione e delle grandi catene e player mondiali ha sicuramente rappresentato un elemento di stimolo, dinamismo, concorrenza che è stato utile per i cittadini consumatori e per l’innovazione e il processo di aggregazione della rete commerciale diffusa”. Ma crede anche “che sia arrivata l’ora di pensare a difendere anche gli interessi di chi c’è già e di chi fin qui ha partecipato a fare di Rimini quello che è, con i suoi pregi e correggendo rapidamente i propri difetti”.


Sadegholvaad avvisa, tirando in ballo anche altre realtà, che “se non si ha chiara l’idea complessiva di città che vogliamo e senza ragionare su questo o quel francobollo rappresentato da un piano particolareggiato piuttosto che un altro e senza vedere “l’effetto che fa”, allora tutto diventa possibile, buono, valido come le ipotesi di costruire l’outlet più grande dell’Emilia Romagna a Rimini nord. Anche questo con centinaia di posti di lavoro lì, in quel francobollo, ma senza vedere i tanti posti di lavoro che si perderebbero nella rete commerciale e la “desertificazione” di aree della nostra città”, riferendosi al tessuto di botteghe “di quella rete commerciale diffusa che concorre a garantire la qualità e la vivibilità della nostra città, non condannando intere aree ad essere solo luoghi dove solo si dorme o solo si lavora”.
E alla fine chiama la categoria ad essere protagonista del rilancio di Rimini.


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